Termostati: costi e spese di manutenzione

Abbiamo ricevuto la seguente richiesta di informazioni e chiarimenti in merito alle spese e ai conteggi di manutenzione a seguito dell’installazione dei termostati.

Buongiorno. Sono in affitto in un appartamento in cui da due anni sono stati installati I termostati. Mentre prima i bollettini arrivavano come solo spese di consumo e ciò che mi compete. Attualmente i calcoli vengono fatti in base ad un resoconto che si può trovare on line della azienda che ci ha installato I termostati.

Attualmente a me viene addebitato:

-Servizi di contabilizzazioni
-costi base 20%
-costi riscaldamento 80%
-manutenzione +3^respons
-revisione estintori

Negli ultimi due anni la manutenzione un anno e’ stata di 600 euro un altro di 1800 senza specificare se di ordinaria o straordinaria amministrazione.

Leggevo sui siti che per esempio i costi involontari sono da addebitare al proprietario e non all’affittuario poiché sono costi che involontariamente vengono suddivisi in tutti gli appartamenti ( anche quello condominiale o vuoti) per dispersione di calore.

Inoltre mi è’ scaduto il contratto a settembre rinnovato con un canone più basso ad ottobre. La proprietaria mi chiede di pagarle il vecchio canone sino a gennaio.

Confido in vostre delucidazioni urgenti.
Grazie

LA NOSTRA RISPOSTA

Buongiorno,
dalla Sua rappresentazione le quote che Le vengono addebitate sono corrette.

Per quel che riguarda gli importi relativi ai costi della manutenzione, nel caso specifico, sarebbe rilevante sapere se si tratta di spese di manutenzione ordinaria e/o straordinaria poichè in quest’ultimo caso le spese relative a tali importi sarebbero a carico della proprietà e quindi dovrebbero essere scorporate dalle quote che Le vengono addebitate.

Infine, con riguardo al contratto, se regolarmente registrato, il canone da corrispondere è quello stabilito dalle parti che lo hanno sottoscritto, salvo che nello stesso sono presenti delle clausole che determinano altre condizioni.
Cordialmente
Studio Dragone

Installazione antenna centralizzata in un condominio

Riceviamo spesso sul tema delle antenne centralizzate nei condomini numerose domande e richieste di chiarimenti. Si tratta di un argomento dibattuto molto spesso nell’ambito della nostra attività di amministrazione condominiale a Roma, soprattutto nei grandi agglomerati di abitazioni.

Ecco, ad esempio, il quesito che ci pone la sig.ra Mariangela:

Gentile Amministratore, se si delibera l’installazione di un’antenna centralizzata TV, adatta al numero di appartamenti, coloro che decidono di non allacciarsi, perché vogliono rimanere con la loro antenna privata, devono pagare l’impianto comune e non le calate, oppure, non devono pagare nulla?

LA NOSTRA RISPOSTA:

Ai fini di una risposta quanto più professionale, bisognerebbe comprendere in un primo momento se la delibera assembleare di cui trattasi riguarda l’installazione di una antenna centralizzata TV ex novo oppure preesistente.

Nel primo caso (installazione ex novo), seppur adatta al numero complessivo di appartamenti, coloro che decidono di non allacciarsi, non dovranno sopportare alcuna spesa trattasi di un’innovazione di cui all’art. 1120 c.c., cioè di un intervento modificativo a seguito del quale la cosa comune assume una destinazione diversa da quella originaria o comunque una nuova consistenza; del pari è innovativo un intervento volto ad installare o edificare qualcosa che prima non esisteva (cfr. Cass. 26 maggio 2006 n. 12654).

Deve essere sempre fatta salva la possibilità, per coloro che hanno deciso di non allacciarsi al momento dell’installazione, di un eventuale allaccio futuro con conseguente spesa a proprio carico; spesa che dovrà riguardare la natura dell’impianto già installato, gli interessi legali rispetto alla quota iniziale depurata del valore e delle caratteristiche dell’impianto stesso ovvero se vi è stata un’installazione per calata singola o con “scatole” di derivazioni a piano oltre naturalmente il costo della calata.

Qualora l’impianto dovesse necessitare della sostituzione della centralina, l’intero costo di quest’ultima è a totale carico di colui che ne vuole entrare a far parte.

Nel secondo caso (installazione preesistente), trattasi di un impianto preesistente, le spese per la relativa manutenzione devono essere ripartite tra tutti i condomini. In questo caso il condomino, qualora a seguito di detta manutenzione voglia distaccarsi ammesso che già non lo fosse potrà farlo, dovrà in ogni caso continuare a sopportare le spese relative all’impianto in quanto rinuncia all’uso non vuol dire rinuncia alla proprietà dell’impianto che resta comune.